Il «sogno» che don Alberione narra (parla in terza persona) dovette avere luogo nel 1923, quando cadde in una grave malattia da cui sembrò uscire in maniera prodigiosa.
"In momento di particolari difficoltà, riesaminando tutta la condotta, se vi fossero impedimenti all'azione della grazia da parte sua, parve che il Divin Maestro volesse rassicurare l'Istituto incominciato da pochi anni.
Nel sogno, avuto successivamente, gli parve di avere una risposta; Gesù Maestro infatti diceva: «Non temete, io sono con voi. Di qui voglio illuminare. Abbiate dolore dei peccati».
Il di qui usciva dal tabernacolo; e con forza; così da far comprendere che da Lui-Maestro tutta la luce si ha da ricevere.
Ne parlai con il Direttore spirituale notando in quale luce la figura del Maestro fosse avvolta. Mi rispose: «Sta sereno; sogno o altro, ciò che è detto è santo; fanne come un programma pratico di vita e di luce per te e per tutti i membri». Di qui sempre più si orientò e derivò tutto dal Tabernacolo".